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10 omaggi musicali di artisti stranieri a Lisbona

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Cari mundiali, benritrovati :) Ci siamo tutti? Vá, facciamo di si.
Quest'anno, non potendo (anch'io ho del pudore) riproporre un post sulle attrici e modelle portoghesi, ho pensato di dedicare IL PRIMO POST DEL 2016 all'ALTRO nostro argomento preferito: la musica. Senza dimenticare di piazzare nel titolo le parole magiche "LISBONA" e soprattutto "10", potentissimi catalizzatori di click e anche di Like (ok, non cosí tanto pudore) .
Ora, dopo il post sulle 10 piú belle canzoni su Lisbona, torniamo a occuparci di omaggi musicali dedicati alla capital alfacinha, scelti stavolta tra quelli firmati da artisti stranieri, cioé NON portoghesi. Per dire che l'amore per questa cittá non conosce (letteralmente) confini cosí come l'ispirazione che é in grado di infondere a musicisti di diversa nazionalitá, stile e genere. Anche nel 2016 Lisbona rimane LA PIÚ BELLISSIMA CITTÁ DELL'UNIVERSO VISIBILE. E DI QUELLO INVISIBILE. Chi non é d'accordo, peccaritá, son gusti.



1. Melody Gardot (USA), "LISBOA"


Di Melody Gardot, cantante statunitense in attivo dal 2005, purtroppo se ne parla pochissimo in Italia. Vá, diciamo che non é proprio l'artista piú facile da incontrare sulla Home di Facebook. Questo anche perché nei negozi di dischi potete trovarla solo nel reparto di musica "Jazz", in fondo alla sala subito dopo il reparto "Dúpalle", cioé quella zona del negozio alla quale, ammettiamolo, normalmente NON CI AVVICINEREMMO MAI.


Peccato, perché la Gardot, oltre a NON essere una cantante jazz nel senso stretto del termine, é anche una delle voci piú belle degli ultimi anni e la sua musica, nonostante gli arrangiamenti "raffinati" e (orrore orrore) i "contenuti impegnati", é piú che mai popolare. Ovviamente, nel senso buono del termine: perché riesce a toccare il cuore e commuoverci con la forza delle emozioni vere e genuine. Per capire cosa intendo, andatevi un pó a leggere la sua biografia su Wikipedia e poi tornate qui per ascoltare la romanticissima Lisboa, estratta da The Absence (2012), suo terzo album.



Il testo, cantato in inglese e portoghese, ricostruisce attraverso i simboli e i paesaggi tipici della capitale portoghese l'immagine di una cittá tanto malinconica quanto immersa in una << luz boa>>.

Anche se vista obbligatoriamente attraverso degli occhiali da sole.



2. Wendy Nazaré & Pep's (Belgio/Francia) - "LISBOA"


Malinconica e luminosa anche la Lisboa di Wendy Nazaré, belga di origni portoghesi, e Pep's, francese. Estratta da À Tire d’Ailes, album del 2012 della Nazaré, é un sentito omaggio della cantante alla cittá del nonno paterno, uno degli 1,5 milioni di portoghesi che tra l'inizio degli anni 60 e metá dei 70 migrarono - spesso clandestinamente - verso i paesi francofoni, in quello che é tuttora ricordato come il piú grande esodo della storia portoghese.

Nel testo, la cantante sembra voler dire al nonno che la cittá, giá risorta una volta << Plus belle, plus rayonnante >> (piú bella e splendente) dopo un << séisme pire que l'enfer >>, (un terremoto peggio dell'inferno) é di nuovo tornata alla sua antica gioia e bellezza dopo l'oscuro periodo trascorso sotto la dittatura dell'Estado Novo.




Nel video, interamente girato a Lisbona, vediamo Wendy e il suo amico Pep'pino....


 (con un make-up, uh, ispirato alla Pride Parade)

..... Girare alcuni dei luoghi piú emblematici della capitale portoghese, da Praça do Comércio alla Torre di Belém, passando per la Bica, il Ponte 25 de Abril e persino dal sossegadissimo Miradouro de Santo Estevão...


.....Un tesoro nascosto nel cuore del piú antico quartiere di Lisbona che io, in uno slancio di bontá, vi ho svelato qui.



3. Honeymunch (Germania) - "LISBOA"


Andiamo in Germania adesso con gli Honeymunch, quintetto di Duesseldorf noto per il suo mix quattro stagioni di funk, jazz e musica elettronica, buono sia per i festival che per i club.
La loro Lisboa, tratta dall'album New Destination (2011), é un'ipnotica marcia dance che vedrei bene come colonna sonora della vivace vita notturna lisboeta....






.....Almeno fino alla terza cerveja.


4. Sinusic (Francia) - "LISBOA"



Dalla quarta in poi giá é piú adatta la Lisboa di Sinusic, giovane dj e producer francese stella nascente della musica House House House House House House House House....







5. Six Organs Of Admittance (USA) - "LISBOA"



Piú adatta invece alle atmosfere (e alle temperature) di questi giorni é la Lisboa di Six Organs de Admittance, pseudonimo del chitarrista statunitense Ben Chasny. Una melodia sognante e contemplativa contenuta nell'album "School of the flower" (2005) e dedicata alla memoria del grande Carlos Paredes, genio della chitarra portoghese.









6. Nelson Riddle (USA) - "LISBON ANTIGUA"




Restiamo negli Stati Uniti con Nelson Riddleuno dei più grandi compositori swing, pop e jazz attivi tra gli anni 50 e gli anni 80. Arrangiatore e direttore d'orchestra per album di personaggi del calibro di Nat King ColeFrank SinatraDean MartinElla Fitzgerald e Antonio Carlos Jobim, Riddle scrisse anche numerose colonne sonore di film tra le quali Lisbon Antigua, per la pellicola con (e di) Ray Milland del 1956 Lisbon:


<< City of intrigue, murder and excitement! >>


Eccola:



Ho trovato anche un video dei titoli di testa del film, dove é possibile vedere - nella magia del technicolor - un pezzettino della cittá negli anni 50 :)






7. Metro-Ongen (Giappone), "LISBON"



Dagli USA attraversiamo tutto il Pacifico fino a SCOPPARE in Giappone con i Metro-Ongen, band pop-rock della quale non so assolutamente nulla rintracciata googlando.




Scopro cosí che si sono formati a Tokyo nel 2002 e da allora, boh, hanno pubblicato due album, l'ultimo dei quali, Eden (2011), contiene la qui presente Lisbon:



Chissá che accidenti dice.


8. The Wave Pictures (inghilterra) - "LISBON"



I The Wave Pictures, band rock britannica formatasi nel 1988 e tuttora in attività, hanno anche loro scritto una Lisbon, contenuta nell'album del 2013 City Forgiveness:




Qui Il testo


9. Pasión Vega (Spagna) - "LEJOS DE LISBOA"



Pasión Vegaspagnola di Madrid, omaggia la capitale portoghese con la struggente, anzi, struhhente Leijos de Lisboa (letteralmente "Lontano da Lisbona"), contenuta nell'album Banderas de Nadie (2003), titolo che tra l'altro riprende proprio un'espressione utilizzata nel testo della canzone (le "bandiere di niente" sono << La ropa tendida al sol de la tarde >>). Un inno alla saudade, per un amore finito, o distante, vissuto tra le << calles antiguas que huelen a mares >> della cittá, capace di conservare << la memoria de un tiempo que escapa >>





Oooolé.



10. Thievery Corporation (USA) - "BARRIO ALTO"



E chiudiamo in bellezza! Potevano i
Thievery Corporation, uno dei miei gruppi preferiti, non dedicare una canzone alla mia cittá preferita? Appunto.
Trattasi di una bonus-track contenuta nella ristampa di The Mirror Conspiracy, album del 2000; la canzone omaggia in particolare il celebre Bairro Alto (al quale il BdM ha dedicato una breve storia illustrata), "cuore pulsante" del centro cittadino. E questo nonostante la, emh, svista nel titolo: barrio (quartiere) in portoghese infatti si dice BAIRRO con la i prima delle due r e non, come hanno scritto loro con la i dopo le r, ALLA (argh) SPAGNOLA.

Errore assolutamente innocente che nel 2006 quando il pezzo uscí generó una ferocissima polemica durata lo spazio di un millisecondo cioé quanto basta per dire "ehmacheccá" e premere play.



Ai Thievery gli si pedona qualuuuuuuuunque cosa.



Breve storia illustrata delle apparizioni di Fátima (pt.1)

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Meninas e meninos, bentornati sul Blog di Mundo, il blog che vive di rendita! Si perché nonostante sia da piú di 2 mesi che non pubblico un nuovo post, le visite continuano ad essere tantissime (5mila solo nell'ultimo mese)! Che dire: non posso che ringraziarvi, con un inchino (fatemi solo controllare che non ci sia nessuno dietro).
Ora, il fatto che continuiate ad essere cosí numerosi puó voler dire solo una cosa: che l'interesse per Lisbona e il Portogallo non si é ancora spento. O che siete tutti pensionati. Ma é per premiare soprattutto i fedelissimilettori della, emh, vecchia guardia che oggi iniziamo una nuova, misticheggiante Breve storia illustrata (applausi): ci occupiamo finalmente delle celebri apparizioni di Fátima, ovvero degli unici portoghesi piú famosi di Cristiano Ronaldo, i fratelli Francisco e Giacinta Marto e la loro cugina Lúcia Dos Santos, i "tre pastorelli" che nel 1917 sconvolsero il potere politico e eccelsiastico portoghese, trasformando una sperduto villaggio nel centro del Paese in uno dei centri di pellegrinaggio tuttora piú visitati AL MONDO. 
Prima di cominciare, ATTENZIONE: vista la natura dell'argomento trattato (per il post su Sant'Antonio per poco non ho rischiato un'anatema) é bene specificare subito che qui sul BdM solitamente SI SCHERZA e che non é mia intenzione ridicolizzare né sminuire dii, dee e daai di nessuno; persone particolarmente devote alla Madonna, che potrebbero sentirsi infastidite o addirittura offese da un'innocua risata, beh... SI ASTENGANO SEMPLICEMENTE DALLA LETTURA. 
E ora, vamos lá! :)

IL PORTOGALLO NEL 1917



Nel 1917 in Portogallo era da poco caduta una secolare monarchia; la neonata Primeira República, sorta appena 7 anni prima in seguito alla revolução republicanadel 5 ottobre 1910, stentava peró a decollare, frammentata da diverse lotte e correnti interne che ne modificavano continuamente assetto e politica (in 16 anni di esistenza, ebbe 45 governi e 8 Presidenti della Repubblica). L'unica cosa che la manteneva in piedi, per cosí dire, era il profondo sentimento anti-clericale che accomunava i suoi fondatori, sfociato nel 1911 nella famigerata "Legge di Separazione dello Stato dalla Chiesa", opera dell'allora Ministro della Giustizia Afonso Costa.......


(l'uomo che amava tuffarsi dai tram in corsa)

In virtú della quale la religione cattolica cessava di essere considerata "religione di Stato", i beni della Chiesa venivano nazionalizzati, i gesuiti espulsi, le "manifestazioni di culto pubbliche" (come le processioni) proibite e il divorzio LE-GA-LIZ-ZA-TO. Provvedimenti che, com'era prevedibile, portarono la Santa Sede a sospendere le relazioni diplomatiche col Portogallo.
Costa, che grazie a questa Legge inizió ad essere simpaticamente chiamato dai suoi oppositori "mata-frades" ("ammazza-frati"), era assurto al ruolo di Primo Ministro il 25 aprile 1917, poco prima dell'inizio delle apparizioni. Ora, dico, immaginatevi: in questo clima "iper-laico", pervaso dall'instabilitá politica e esasperato dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale (al quale il Portogallo partecipava dall'anno prima), COSA se non una bella apparizione della Madonna a tre poveri pastorelli in una sperdutaaldeia del Paese potrebbe mettere a posto le cose????


MEANWHILE IN FÁTIMA.....


Il nome della cittadina di Fátima viene dall'arabo Fāţimah (فاطمة ); secondo la toponomia uffciale, deriva da una principessa mora vissuta nell'VIII secolo...


(e che a me piace immaginare cosí)

...La quale, dopo essere stata catturata dall'esercito cristiano durante la riconquista della penisola iberica, fu data come trofeo di guerra umano al conte diOurém. Convertendosi (vooooolontariamente) al cristianesimo, la principessa fu battezzata e ricevette il nome da telenovela brasileira di Oriana nel 1158. Le terre del conte, per sberleffo, furono invece ribattezzate come Às Terras de Fátima.
Qui, nel 1917, vivevano soprattutto umili agricoltori, che dei gochi di palazzo capivano ben poco: i piccoli Francisco (9 anni) e sua sorella Jacinta (7 anni) nemmeno frequentavano la scuola, in quanto all'epoca non era obbligatorio, e aiutavano la famiglia lavorando come pastori insieme alla loro cugina piú grandeLúcia (10 anni).



Tre anonimi ragazzini, dunque, che certamente non avevano nessuna volontá o pretesa di destabilizzare il sistema, né potevano dirsi degli "integralisti" cristiani, in quanto i genitori - piú analfabeti di loro - li avevano educati secondo valori di umiltá e, scusando l'espressione, di sottomissione al potere (sia che questo avesse caratteristiche terrene o meno) incompatibili con la "ribellione" (piú o meno cosciente) all'ordine costituito. 

Fatto sta che il 13 maggio 1917, mentre in Europa imperversa la piú sanguinosa guerra mai combattuta fino ad allora, e mentre il Portogallo é in mano ad Afonso ammazzapreti Costa, Francisco Jacinta e Lúcia, tre piccoli ignoranti pastorelli nel paesino piú anonimo del Paese, fanno l'inconto piú meraviglioso della loro vita:




in uno scoppio luminoso di lampi soprannaturali appare loro "una Signora vestita di bianco, piú brillanate del sole" che, per prima cosa, li rassicura: << Signora, andró in cielo?>>, gli chiede Lucia. << Si, ci andrai. >>; << E Jacinta?>>, << Anche lei>>; << E Francisco?>>, << Anche lui.... Ma deve recitare molti rosari>>.


Che caz...pita avrá mai fatto di male 'sta poveracriatura, dico io.


LA PRIMA APPARIZIONE





È, perlappuntamente, il 13 maggio 1917; siamo in localitá Cova da Iria, piccola frazione (oggi quartiere) di Fátima. Mentre il gregge é al pascolo, e i tre pastorelli giocano con le figurine dei Gormiti, il cielo si fa scuro e un'enorme nube carica d'acqua incombe sulle loro pecore: << Ripariamoci, prima che la pioggia bagni le figurine!>>, dice Francisco, conservando tutto il mazzetto nel borzello a mó di Peter di Heidi. Ma in quel monento, proprio in cima a un'elce verdeggiante, appare loro la figura di una bellissima, splendente Signora: << Lascia stare i Gormiti, Pet... Emh, Francisco!>>. << Woooow!!! Chi sei???... >>, fa lui, << ....La Regina della Natura?>>;




<< Qualcosa del genere>>, risponde lei e, secondo lo stesso racconto di Lúcia (l'unica pastorella ad essere vissuta fino in etá adulta), i tre cadono in ginocchio: << Non abbiate paura, non voglio farvi del male>>; << Da dove venite, Signora?>>, chiede allora Lúcia, spingendo con un calcio la borsetta di Pet... Emh, di Francisco. << Vengo dal Cielo>>, risponde l'apparizione puntando la mano in alto, << Volete offrirvi a Dio per sopportare tutti i dolori che lui vorrá inviarvi, al fine di riparare ai peccati per i quali é stato offeso?>>; << Yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh!!! >>, rispondono entusiasti i pastorelli, felici di rompere la routine delle loro giornate.

<< Bene, allora tornate in questo stesso luogo tutti i giorni 13 per i prossimi 6 mesi, alla stessa ora. Vi diró chi sono veramente e cosa voglio da voi. Dopodiché torneró qui una settima volta. Nel frattempo pregate per la fine della Guerra>>.


<< Yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh!!! >> rispondono di nuovo i tre pastorelli, che suppostamente tornarono a conversare con la Regina della Natura altre 6 volte fino al 13 ottobre 1917; secondo quanto rivelato dalla stessa Lúcia, la "settima volta" successe solo nel 1921: Francisco e Jacinta erano giá morti da un bel pezzo quando la ragazza - per essere "protetta" dai pellegrini e dai curiosi che arrivavano sempre piú numerosi a Fátima - fu invitata a trasferirsi al Colégio de Vilar di Porto. In quest'ultima apparizione, la Madonna avrebbe dato a Lúcia un messaggio personale, che non é mai stato rivelato.

E siccome noi non siamo dei ficcanaso, ci atteniamo a quello che é stato detto, scritto, stradetto e riscritto dalla stessa Lúcia e riportato in tutti i giornali del mondo: nella 2ª parte del post vedremo come i tre pastorelli "gestirono" le seguenti apparizioni, che da incontri intimi si trasformano rapidamente in finali del Super Bowl; vedremo come reagí la comunitá di Fátima e soprattutto come la prese il LAICISSIMO governo portoghese.






Non mancate ;)



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+  brevi storie illustrate:

Breve storia illustrata della Torre di Belém (pt. 1)
Breve storia illustrata della Torre di Belém (pt. 2)
Breve storia illustrata della Francesinha
Breve storia illustrata del Fado (pt. 1)
Breve storia illustrata del Fado (pt. 2)
Breve storia illustrata del Bairro Alto
Breve storia illustrata della Rivoluzione dei Garofani (pt. 1)
Breve storia illustrata della Rivoluzione dei Garofani (pt. 2)
Breve storia illustrata del Ponte 25 de Abril (pt. 1)
Breve storia illustrata del Ponte 25 de Abril (pt. 2)
Breve storia illustrata delle Telenovele Portoghesi (pt.1)
Breve storia illustrata delle Telenovele Portoghesi (pt.2)
Breve storia illustrata delle Telenovele Portoghesi (pt.3)
Breve storia illustrata di Sant'Antonio DI Padova e DA Lisboa
Breve storia illustrata dell'incontro tra Fernando Pessoa e Alesteir Crowley (pt.1)
Breve storia illustrata dell'incontro tra Fernando Pessoa e Alesteir Crowley (pt.2)

Breve storia illustrata delle apparizioni di Fátima (pt.2)

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Cari Mundiali, pace e bene! :)
Abbiamo interrotto la nostra breve storia illustrata al 13 maggio 1917, data della prima, sconvolgente apparizione della << Signora vestita di bianco, piú brillante del sole>> ai piccoli Francisco, Jacinta e Lúcia (rispettivamente 9, 7 e 10 anni) in localitá Cova da Iria a Fátima: la Signora avrebbe chiesto ai tre pastorelli di pregare per la fine della Grande Guerra (iniziata 3 anni prima) e avrebbe dato loro appuntamento in quello stesso luogo "tutti i giorni 13 per i prossimi 6 mesi alla stessa ora"; << Ok, corriamo a dirlo a tutti!!!>>.
Peccato che in Portogallo fossero al potere i laicissimi repubblicani e che fosse da poco diventato Primo Ministro il professore Afonso Costa, detto "l'ammazza-frati" a causa di una clamorosa legge da lui scritta che limitava pesantemente il raggio d'azione della Chiesa proibendo, tra le altre cose, le "manifestazioni di culto pubbliche"; provvedimento interpretato come una vera e propria "dichiarazione di guerra" da parte della Santa Sede, che come prima risposta aveva interrotto le relazioni diplomatiche col Paese. Le apparizioni, come vedremo, saranno il terreno sul quale questa guerra sará combattuta; un conflitto ideologico con al centro tre poveri, innocenti pastorelli analfabeti, destinati a cambiare per sempre la storia di quello sperduto lembo di terra... 

(RI)ATTENZIONE: vista la natura dell'argomento trattato é bene ribadire che qui sul BdM solitamente SI SCHERZA e che non é mia intenzione ridicolizzare né sminuire dii, dee e daai di nessuno; persone particolarmente devote alla Madonna, che potrebbero sentirsi infastidite o addirittura offese da un'innocua risata, beh... SI ASTENGANO SEMPLICEMENTE DALLA LETTURA.







Ora, secondo un censimento del 1911 (anno in cui fu promulgata la legge "ammazza-frati") all'epoca la popolazione portoghese girava intorno ai 6 milioni di abitanti, l'83% dei quali viveva in zone rurali come Fátima: villaggi, emh, "dimenticati da Dio" - e senza manco un cinema - dove l'analfabetismo e la miseria regnavano sovrani; in queste piccole comunitá depresse, dove il "laicismo" non era mai arrivato...





...La religione cattolica fungeva al contrario da vero e proprio "governo-ombra", per cosí dire, regolando con i suoi riti il calendario e la vita giornaliera della popolazione, che nelle feste comandate, nelle messe e nelle processioni aveva l'unico momento di convívio (e di pausa dal lavoro). Nonostante la feroce propaganga anti-clericale repubblicana, quindi, la stragrande maggioranza delle persone rimaneva fedele alla Chiesa, mentre i preti facevano i salti mortali per esercitare il culto cercando allo stesso tempo di evitare il confronto diretto con le autoritá.Per dire che L'UUUUUUUULTIMA cosa da fare in quel momento era dire di aver ricevuto una simpatica visita della Madonna. O forse... Era proprio quello che ci voleva? :)

Fatto sta che quando i tre pastorelli raccontarono ai genitori cosa avevano visto, a questi per poco non gli prese un colpo....



Pare che chiesero ai figli di confessare la bugia, considerandfola un "grave peccato". Ma i bambini continuarono a giurare e spergiurare che era tutto vero e dopo un pó vennero, se non incoraggiati, assecondati da tutta la famiglia. E non solo, come vedremo...

Va detto che l'ignoranza diffusa tra questa povera gente favoriva il proliferare della famigerata SUPERSTIZIONE: la notizia della Signora luminosa scesa dal cielo fu come una bomba atomica per la comunitá di Fátima, e si diffuse piú rapidamente di una bufala sulle balene nane su Facebook.





Il numero di fan.. Emh, di persone che affermava di credere al racconto dei pastorelli crebbe infatti velocemente e giá il giorno della seconda apparizione erano decine le persone che accorsero sul luogo dell'appuntamento....




LA SECONDA APPARIZIONE: 13 GIUGNO 1917


Siamo nei terreni della Cova da Iria: intorno a mezzogiorno i pastorelli videro nuovamente un bagliore e una sagoma luminosa scendere dal cielo; alcuni dei curiosi alle loro spalle dissero in seguito di aver visto la luce del sole oscurarsi durante i brevi minuti nei quali i bambini conversarono con l'apparizione, altri sostennero di aver udito una specie di sussurro, come il ronzio di un'ape, mentre questa gli parlava.

Hai visto mai un'ape nel bel mezzo della campagna.

<< Voglio che veniate in questo stesso luogo il giorno 13 del mese prossimo, e che recitiate il Rosario tutti giorni. Ah, e anche che apprendiate a leggere e scrivere>>; << Gulp! >>, sussultó Francisco;<< Dopo vi diró cosa voglio >>. Lúcia quindi chiese: << Portaci in cielo!>>; << Parla per te>>, bisbiglió di nuovo Francisco; << Si, a Jacinta e a Francisco li prenderó a breve, ma tu devi rimanere qui per piú tempo>>; << Mannaggiachitammuort'! >>, pensó Francisco nel dialetto locale lanciando un'occhiataccia alla cugina. << Gesú>>, proseguí la Signora, << vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare; lui vuole stabilire nel mondo la devozione al mio cuore immacolato. A chi l'accetterá, prometto la salvezza>>.

Poco dopo aver pronunciato queste parole, l'apparizione si sarebbe allontanata verso il cielo esattamente come aveva fatto la volta precedente, lasciando gli spettatori in crisi mistica e i bambini con i compiti per casa.




Il "mito" ne uscí comunque rafforzato e i giornali nazionali cominciarono - con toni abbastanza critici - a occuparsene, definendo l'accaduto una manipolazione della Chiesa per recuperare lo spazio perduto a causa delle riforme repubblicane. << È opera di quei reazionari dei gesuiti! >>, scrissero alcuni, << È colpa dell'ignoranza!>>, gli fecero eco altri, << E anche del vino!>>.

Il giornalista Miguel Pinto de Figuereido dalle colonne del O Mundo addirittura invitó ironicamente la Signora ad appparire tra le trincee del conflitto mondiale, piuttosto che in un minuscolo, anonimo distretto dove << il dogma religioso sembra aver influenzato umili e ignoranti lavoratori fino al fanatismo>>.




Fu cosí che le autoritá locali (la quale missione era proibire ogni manifestazione pubblica religiosa) si ritrovarono con una bella patata bollente tra le mani: come fare a contenere l'entusiasmo crescente e convincere la gente a non recarsi al prossimo appuntamento con la Signora?




TERZA APPARIZIONE: 13 LUGLIO 1917
I tre segreti 



Nonostante la pressante campagna denigratoria della stampa repubblicana e le raccomandazioni delle autoritá, Il giorno della 3ª apparizione la Cova da Iria somigliava al festival di Woodstock. Si parla giá di CENTINAIA di persone, intervenute da tutta la regione per assistere all'evento. 
Francisco Jacinta e Lúcia avevano nel frattempo cominciato a frequentare la scuola, come richiesto dalla Signora nel loro precedente incontro, ma avevano anche preso l'abitudine di praticare MORTIFICAZIONI CORPORALI, PENITENZE e DIGIUNI, soprattutto i due fratelli.

<< Voglio che veniate in questo stesso luogo il giorno 13 del mese prossimo, e che continuiate a recitare il Rosario tutti giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra>>. È sempre Lúcia a rivolgersi alla Signora: << Vorrei chiederle di dirci chi é veramente; e di fare un miracolo affinché tutti possano credere in noi!>>; questa rimandó ancora una volta: << Ad ottobre vi diró chi sono e cosa voglio>>, ma promise: << in quell'occasione faró un miracolo che tutti vedranno, affinché vi credano>>.

Dopo una serie di richieste di grazia, guarigioni e vincite dell'enalotto, il discorso si fece piú interessante: la Signora fece ai pastorelli una raccomandazione: << Fate sacrifici per la conversione dei peccatori>> e, come per chiarire di cosa stesse parlando, aprí la mano dalla quale fuoriuscí una luce abbagliante che sembró "penetrare la terra" fin nelle sue profonditá e i tre pastorelli videro (1º segreto, NdM), un "mare di fuoco" dantesco nel quale fluttuavano i diavoli e le anime, "tra grida e gemiti di dolore e disperazione che facevano tremare di terrore" tanto che, come raccontó in seguito la stessa Lúcia, solo la consapevolezza che sarebbero andati in cielo non li fece crepare di paura.




<< Avete visto l'inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori >>; << Pensavo fosse Parigi al sabato sera>>, pensó Francisco, che aveva uno zio emigrato in Francia.

<< Per salvarli Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio cuore immacolato. Se farete quello che vi dico si salveranno molte anime. La guerra finirá, ma se non cesserete di offendere DIo nel regno di Pio XI ne comincerá una peggiore (2º segreto, NdM). Quando vederete la notte illuminata da una luce sconosciuta sará il segnale che Dio sta per punire il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra e della fame (...). Per impedirla, chiedo la consagrazione della Russia al mio cuore immacolato, e la comunione riparatoria tutti i sabati(...) Se la Russia si convertirá avrete la pace, viceversa i suoi errori si diffonderanno per il mondo, promovuendo la guerra e la persecuzione della Chiesa, e varie nazioni verranno annichilite>>.

A quel punto i pastorelli ebbero una seconda visione: alla sinistra della Signora apparve un angelo con una, er, "SPADA DE FOGO"...


 
 ....Il quale gridava << Penitenza, penitenza, penitenza! >> come a Dire Fare Baciare Lettera e testamento; e videro la figura di un uomo vestito di bianco come il Papa (3º segreto, NdM) attraversare una cittá in rovine piena di cadaveri, e risalire un monte solo per essere fucilato da un gruppo di soldati insieme ad altre figure religiose. La Signora li avvisó: << Non dite a nessuno di quello che avete visto oggi!>>, e cosí dicendo cominció a salire verso il cielo, scomparendo tra le nubi.

I tre pastorelli si sollevarono, e una folla in delirio gli corse incontro. I familiari riuscirono a stento a sottrarli ai giornallisti e ad altri curiosi, mentre poco distante degli occhi malevoli dovevano osservare la scena. Il "fenomeno" Fátima stava innegabilmente assumendo delle proporzioni enormi ma d'altro canto si trattava di una "riunione spontanea" di fedeli, non di una manifestazione organizzata, "sponsorizzata" dalla parrocchia.

O forse si? Forse qualcuno stava manipolando le tre criature sperando cosí di creare una "Lourdes portoghese"? Potevano uomini di Chiesa, "militanti" cristiani indispettiti dalle riforme dello Stato, arrivare a partorire un'idea tanto perversa e a servirsi di tre poveri innocenti per "salvare" il cattolicesimo in Portogallo?
Beh, partorirla forse no, ma abbracciarla SICURAMENTE SI, e quest'uomo con una punta di strabismo....




....Tale padre Manuel Nunes Formigão Todavia, saráIL PRINCIPALE approfittatore della situazione, nonché colui che piú strenuamente difenderá e porterá alle "alte sfere" il caso delle apparizioni di Fátima, dando del gran bel filo da torcere ai repubblicani.

Ma il prete arriverá a Fátima solo a settembre di quell'anno. Siamo a luglio 1917, e la Signora, sebbene NON abbia ancora detto chi é veramente, ha promesso UN MIRACOLO per ottobre, e fatto tre profezie ai pastorelli, che finora non hanno dato prova di essere propriamente discreti....

Ora, immaginatevi se si sapesse che la Signora gli ha rivelato tre segreti!




 Appuntamento in questo stesso luogo tra un mese alla stessa (piú o meno, via) ora per la 3ª parte


Siateci! ;)

Breve storia illustrata delle apparizioni di Fátima (pt. 3)

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Cari Mundiali, benritrovati!
La 2ª parte della nostra Breve storia illustrata si é fermata al 13 luglio 1917, giorno della terza, supposta apparizione della "Signora vestita di bianco" ai tre pastorelli di Fátima; in questo incontro, ben piú terrificante dei precedenti, questa avrebbe rivelato ai bambini i famosi tre segreti, consistenti in una visione dell'inferno alla Doré e in due profezie distopiche: l'inizio di una nuova guerra, ben piú devastante di quella in corso (la 1ª Guerra Mondiale si combatteva da ormai 3 anni), e la morte per fucilazione di un religioso, poi identificato come il Santo Padre. Per evitare queste tragedie, la Signora avrebbe "semplicemente" richiesto la consagrazione della Russia al suo cuore immacolato. Vá, una cosuccia facile-facile, se consideriamo che la rivoluzione di febbraio di quell'anno aveva deposto il regime cristiano-ortodosso degli Zar per consegnare il Paese nelle mani degli ateissimi bolscevichiguidati da Lenin. Chevuoichessia, mó c'andiamo a parlare.
In tutto questo, anche il Portogallo viveva un periodo di "anti-cattolicesimo": i repubblicani al potere avevano infatti promulgato la controversa Legge di separazione dello Stato dalle Chiese che, tra le altre cose, proibiva le "manifestazioni di culto pubbliche" comeprocessioni, messe all'aperto, apparizioni con miracolo incorporato; ecco perché gli incontri mensili dei pastorelli con la Signora, che stavano piano piano trasformandosi in mega-raduni di, emh, poveri-cristi, non erano visti di buon occhio dalle autoritá e dalla stampa filo-governativa, che accusavano la Chiesa di servirsi dell'ignoranza e della superstizione del popolo per riguadagnare terreno....

(Ri-ri)ATTENZIONE: vista la natura dell'argomento trattato é bene ribadire che qui sul BdM solitamente SI SCHERZA e che non é mia intenzione ridicolizzare né sminuire dii, dee e daai di nessuno; persone particolarmente devote alla Madonna, che potrebbero sentirsi infastidite o addirittura offese da un'innocua risata, beh... SI ASTENGANO SEMPLICEMENTE DALLA LETTURA.


IL "RAPIMENTO"


Come abbiamo visto nel post precedente, pare che al termine della terza apparizione la Signoraabbia avvisato i pastorelli: << Non dite a nessuno quello che avete visto oggi!>>, riferendosi ovviamente alle visioni dei tre segreti. Che se no che segreti sono. Eh. Ma i piccoli Francisco, Jacinta e Lúcia (rispettivamente 9, 7 e 10 anni) non si erano dimostrati propriamente discretifinora...
Quando le voci sempre piú insistenti di tre terribili segreti arrivarono alle orecchie dell'amministratore dellaprovincia di Vila Nova de Ourém (al quale Fátima apparteneva), signor Artur de Oliveira Santos...

<< Artur, per gli amici >>

....Questo, preoccupato dai contorni che la faccenda stava assumendo, si convinse a intervenire e "convocare" i pastorelli, e il 13 agosto 1917, quando doveva verificarsi la quarta apparizione, li "preveló", diciamo cosí, dalle loro case; secondo la versione "mitica" della storia i bambini furono RAPITI, messi in prigione insieme ai delinquenti comuni (!) e interrogati sui tre segreti, sotto minaccia di morte. In realtá si sa benissimo che i pastorelli rimasero OSPITI in casa dell'amministratore durante due giorni, e che mangiarono e giocarono in compagnia dei suoi 8 figli. Certo, é impensabile credere che nel frattempo l'uomo non abbia provato a estorcergli qualche informazione, o che non abbia tentato di dissuaderli dal continuare a recarsi alla Cova da Iria. Forse anche cercando di spaventarli un pó, magari con "l'eventualitá" di finire in gattabuia..... Ma é chiaro che in quel momento quello che piú doveva interessargli era scoraggiare i pellegrini ed evitare una manifestazione che sarebbe stata una palese violazione della legge.

Tanto che il 15 agosto, a "appuntamento" ormai passato, restituí sani e salvi i bambini alle loro famiglie.


Direte voi: ah, ma allora la quarta apparizione é saltata. Maccimancherebbe. Come se niente fosse, la Signora fece un veloce cambiamento di programma e in barba all'amministratore e a tutti i repubblicani comparve tre giorni dopo in un altro posto e a un'altra ora.

DEPISTATIOOOOOON!!!! Na-na-naaaa.



LA QUARTA APPARIZIONE: 19 AGOSTO 1917



Il 19 agosto i tre pastorelli si trovavano in una piccola proprietá di uno dei zii di Lúcia ad Aljustrelin Alentejo, 254 KM a sud di Fátima. Intorno alle 4 del pomeriggio la bambina, sentendo che "qualcosa di soprannaturale si avvcicinava" chiamó a raccolta i cugini appena in tempo per assistere all'arrivo della Signora, che comparve al di sopra di un'elce come sempre preceduta da una luce abbagliante: << Voglio che continuiate ad andare alla Cova da Iria nei giorni 13 e che continuiate a recitare il Rosario tutti i giorni. Ad ottobre come promesso faró un miracolo affinché tutti possano credervi>>. << Yeeeeeeeh!!!>> fecero i pastorelli, per poi passare a parlare di GRANA: << Cosa volete che ne facciamo delle offerte che il popolo lascia alla Cova da Iria?>>; << Dividetelo in due parti: una parte destinatela alla festa della Madonna del Rosario, l'altra alla costruzione di una cappella in mio onore>>.


<< E per i bambini POVRI? >>;

<< Pregate! >>.

La Signora raccomandó inoltre ai pastorelli di proseguire con la pratica delle "mortificazioni corporali", in quanto << molte anime vanno all'inferno poiché non c'é nessuno che si sacrifichi per loro>>. Detto questo, come sempre si alzó verso il cielo fino a scomparire.

Insieme all'ultima possibilitá dei bambini di tornare a condurre una vita normale.

 

LA QUINTA APPARIZIONE: 13 SETTEMBRE 1917


A nulla erano valsi i tentativi (piú o meno pacifici) del governo di contenere il fenomeno. Incuranti delle raccomandazioni delle autoritá, quel giorno nella Cova da Iria s'erano riunite per assistere all'evento circa 20mila persone; tra queste c'era, inviato dal Cardinale Patriarca di Lisbona, il sacerdote Manuel Nunes Formigão Todavia, che diventerá il principale promotore del "culto di Fátima".

La Signora apparve puntuale sopra il solito alberello a tre pastorelli un pó, emh, deperiti: << Continuate a recitare il Rosario per ottenere la fine della guerra(...) Dio é soddisfatto dai vostri sacrifici>>; << Mi hanno detto di chiederle molte cose>>, disse allora Lúcia, << tra le quali la guarigione di alcuni malati e di un sordo-muto>>; << Si alcuni li guariró, altri no>>, cosí, A RANDOM. E ribadí: << Ad ottobre come promesso faró un miracolo affinché tutti possano credervi!>> e cosí dicendo, un pó scocciata scomparí, lasciando i pastorelli visibilmente imbarazzati davanti una multitudine di sconosciuti ansiosi di vederli da vicino, toccarli, chiedergli un ambo o un terno o anche solo il rimborso del viaggio, dato chel'"evento" fu considerato << una delusione >> da molti dei presenti. Fortuna che stava lí padre Manuel Eccetera Eccetera che da quel momento "proteggerá" i bambini dal "mondo esterno".....

Delusione o meno, l'incontro serví comunque per rafforzare le attese del popolo per l'ormai famoso "miracolo" promesso per il 13 ottobre: quel giorno, nonostante la pioggia battente, si raduranarono nella Cova da Iria circa CINQUANTAMILA PERSONE. Molti dei presenti sostennero che il sole si oscuró e poi "danzó", altri che "ruotó", altri ancora che quasi precipitó sulla terra, e non mancó chi disse di aver visto lo stesso volto sorridente della Vergine...


A dire il vero ci fu anche chi disse di non aver visto assolutamente nulla di eccezionale: il "Miracolo del sole", come venne chiamato in seguito, non sarebbe stato che un mero fenomeno atmosferico dovuto alla variazione naturale della luce del sole, "frammentata" dalle nuvole in movimento in un tipico giorno autunnale.

Chiamatela "allucinazione collettiva", o suggestione, qualunque cosa sia successa a Fátima quella mattina cambió per sempre la storia del povero paesino (ora ricchissima cittá) segnando, a livello di "politica interna", la vittoria della Chiesa sul laicismo repubblicano; il giornalista Avelino de Almeida inviato del O Século fu il primo a comprenderne le implicazioni, in un interessantissimo e per molti versi rivelatore articolo (che chi legge il portoghese trova per intero qui) uscito sul suo giornale il 15 ottobre: straordinario o normale che fosse, << Quello che tutti aspettavano - il segno dal cielo - é bastato a soddisfarli>>.


E a dare il via a un businessmilionario che va avanti da quasi cent'anni: << Quello di oggi é stato un buon affare e certamente é entrato piú denaro nelle tasche dei venditori ambulanti che offrivano cartoline con i ritratti della Vergine, o nel tronco delle elemosine ai pastorelli, che nelle mani tese dei lebbrosi e dei ciechi, che sgomitando tra i pellegrini lanciavano in aria le loro urla lancinanti >>.


<< Giusto! E per i POVRI? >>;


<< Pregate! >>.



Appuntamento tra qualche giorno per la quarta e - giuro - ULTIMA parte in cui approfondiremo la sesta apparizione e soprattutto conosceremo il destino dei pastorelli: possono dei bambini che giá vivono in condizioni precarie sopravvivere a prolungati digiuni salva-anime?

Non mancate!



Breve storia illustrata delle apparizioni di Fátima (pt.4)

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Cari Mundiali, alleluia: ecco finalmente, a CINQUE mesi di distanza dalla precedente, la 4ª e ULTIMA parte della nostra Breve storia illustrata delle apparizioni di Fátima, nella quale vedremo nel dettaglio cosa accadde quel fatidico 13 ottobre 1917, giorno in cui la fantasmagorica "Signora vestita di bianco", facendo fede alla promessa fatta tre mesi prima, avrebbe compiuto il famoso "Miracolo del sole", affinché tutti credessero a Jacinta, Francisco e Lúcia, i tre poveri pastorelli con una passione smodata per le << mortificazioni corporali >> divenuti ormai celebri in tutto il Portogallo. Nonostante i tentativi (piú o meno pacifici) del laicissimo governo repubblicano di contenere il "fenomeno" e scoraggiare i pellegrini, la notizia della "promessa" si diffuse a macchia d'olio e quel giorno nella Cova da Iria si radunarono circa CINQUANTAMILA PERSONE, desiderose di assistere, e magari beneficiare, del miracolo: ciechi, storpi, infermi e tifosi del Cagliari, ma anche numerosi venditori ambulanti, che si aggiravano tra la folla vendendo rosari, ritratti dei bambini e altri souvenirs.



Inaugurando cosí un business milionario che va avanti da quasi cent'anni.... 



(perlaquartavolta) ATTENZIONE: vista la natura dell'argomento trattato é bene ribadire che qui sul BdM solitamente SI SCHERZA e che non é mia intenzione ridicolizzare né sminuire dii, dee e daai di nessuno; persone particolarmente devote alla Madonna, che potrebbero sentirsi infastidite o addirittura offese da un'innocua risata, beh... SI ASTENGANO SEMPLICEMENTE DALLA LETTURA.

LA SESTA E ULTIMA APPARIZIONE: 13 OTTOBRE 1917



Ora, il tempo era quello che era; pioveva torrenzialmente e la folla, in piedi da ore su uno strato di fango e melma che doveva, tipo,arrivare alle caviglie, aspettava con una certa ansia i tre pastorelli. L'attesa era alle stelle: la gente s'aspettava un miracolo, ma il timore che non succedesse un bel niente era ben vivo, soprattutto tra i familiari dei piccoli, tanto che la madre di Lúcia - é la stessa veggente a raccontarlo nelle sue memorie - temendo per la VITA della figlia volle addirittura SCORTARLA personalmente fino al luogo delle apparizioni. 
Per intenderci: il dolore e la disperazione (e anche un pó il rompimento di balle) dei poveri pellegrini ammassati nella Cova da Iria sotto la pioggia battente dovevano essere palpabili...



...Cosí come l'aspettativa intorno a un evento che nessuno, compresi i tre pastorelli, poteva dire esattamente in COSA consistesse. L'ultima cosa che si voleva era una folla inferocita.

Enfim. Poco prima di mezzogiorno, i tre bambini arrivarono e Lúcia chiese a tutti i presenti di chiudere gli ombrelli e inginocchiarsi. Dopo una serie infinita di SplishSplash e Splosh, la Signora apparve puntuale sopra il solito alberello. Nella Cova da iria caló il silenzio.


<< Voglio chiedervi di costruire qui una cappella in mio onore, perche sono la Signora del Rosario>>; << Non s'era capito >>, pensó Francisco, che era il piú birichino tra i tre; << ...E che continuiate a pregare tutti i giorni... La guerra finirá e i soldati torneranno a breve alle proprie case>>. A questo punto si sarebbe verificato il miracolo promesso: Lúcia - spinta da un "movimento interior" - si giró verso la folla gridando di guardare verso il pallido sole; questo avrebbe cominciato a ruotare, tra le urla di clamore
(e terrore) della gente, avvicinandosi lentamente alla terra, per poi fermarsi di colpo prima di risalire in cielo. Il giornalista Avelino da Almeidadescrisse il fenomeno in maniera molto enfatica in un celebre articolo (che chi legge il portoghese trova per intero qui) apparso nel giornale O Século:



<< Vedemmo l'immensa folla girarsi verso il sole (...). Sembrava un disco d'argento, ed era possibile guardarlo senza problemi. Non bruciava gli occhi, non li accecava. Come se vi fosse un'eclissi. Poi si udì un urlo fragoroso, e la gente cominciò a gridare – Miracolo, miracolo! Meraviglia, meraviglia!. Agli occhi sbalorditi di quella folla (...), il sole tremò ed ebbe mai visti movimenti bruschi fuori da tutte le leggi cosmiche >>.


Dell'evento, che secondo la versione canonica fu visto in maniera inequivocabile da tutti i presenti, in realtá se ne conoscono differenti "versioni"; secondo le varie testimonianze raccolte, non tutti i testimoni videro il sole "danzare". Alcuni lo videro semplicemente oscurarsi. Altri videro solamente una variazioni di colori. Ci fu anche chi disse di non aver visto assolutamente nulla di eccezionale. Il "MIracolo del sole", come venne chiamato in seguito, per molti non sarebbe stato altro che un mero fenomeno atmosferico dovuto alla variazione naturale della luce del sole, "frammentata" dalle nuvole in movimento in un tipico giorno autunnale. Del resto, "scientificamente" parlando, non esistono resoconti di alcuna inusuale attività astronomica nel periodo in cui il sole fu visto ruotare e approssimarsi alla terra, né esistono testimonianze di bizzarri fenomeni solari al di fuori della Cova da Iria.



Suggestione, allucinazione collettiva, vino alentejano da 14.5°qualunque cosa sia successa a Fátima quella mattina, portò una folla, come dire, ENTUSIASTA a riversarsi sui pastorelli. Francisco riuscì a fuggire, Giacinta sul punto di svenire venne condotta via da un amico di famiglia, mentre Lúcia si ritrovò senza trecce, poiché alcuni fanatici nella bolgia gliele avevano tagliate!
L'"evento" non solo era riuscito, ma cambió per sempre la storia del povero paesino (ora ricchissima cittá) di Fátima segnando, a livello di "politica interna", la vittoria della Chiesa sul laicismo repubblicano: soprannaturale o meno, << Quello che tutti aspettavano - il segno dal cielo - é bastato a soddisfarli >>, concluse Avelino de Almeida.


IL FATO DEI TRE PASTORELLI



Sia quel che sia, ai fatti del 13 ottobre 1917 non seguì - come promesso dalla Signora - la fine della guerra e il ritorno a casa dei militari. Al contrario, fu a partire da allora che il Portogallo conobbe la fase più atroce del conflitto, con migliaia di soldati mandati a morire in Europa e in Africa con un'equipaggiamento a dir poco ridicolo.
Allo stesso tempo, il laicissimo governo repubblicano di Afonso Costa, sebbene sempre più osteggiato, non ritiró la controversa Legge di Separazione dello Stato dalle Chiese continuando nella sua opera di ridicolizzazione del "movimento di Fátima", e accusando il clero di approfittarsi di "poveri analfabeti" per riguadagnare potere.

Intanto i poveri analfabeti, ovvero i tre pastorelli, continuarono imperterriti - sotto la "protezione" del sacerdote Manuel Nunes Formigão Todavia Eccetera Ecceterainviato speciale del Cardinale Patriarca di Lisbona - a praticare i loro digiuni e le loro mortificazioni corporali mentre folle sempre più pressanti di pellegrini e altri curiosi arrivavano alla Cova de Iria per vederli, parlargli, fargli barba e capelli.


La guerra termina ufficialmente solo un anno, un mese e 6 giorni dopo l'ultima apparizione, il 18 novembre 1918. Appena 5 mesi dopo, il 4 aprile 1919, muore di polmonite a soli 10 anni di etá Francisco; pare che i prolungati digiuni ai quali si sottoponeva per la "salvezza dei peccatori" lo abbiano indebolito al punto da non resistere a un attacco di influenza.

Qualche mese più tardi, il 20 febbraio 1920, muore per lo stesso motivo la sorella Jacinta, 9 annuzzi. D'altronde << Jacinta e a Francisco li prenderó a breve, ma tu devi rimanere qui per piú tempo >>, disse Nossa Senhora a Lúcia nel loro secondo "incontro". Questa infatti, sotto pressione del Vescovo di Leiria che intendeva "proteggerla dai curiosi", nel 1921 entra, con appena 14 anni, nel collegio delle Sorelle Dorotee di Vilar, vicino Porto, per poi passare alla CLAUSURA negli anni 40; talmente protetta che morirá solo nel 2005, a 97 anni, dopo aver finalmente rivelato il Terzo Segreto, poi INTERPRETATO dal Vaticano nonostante le << differenze notevoli >> come l'attentato a Papa Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981 in Piazza San Pietro a Roma.




Il colpo di Stato del 28 maggio 1926 pose fine alla Prima Repubblica portoghese consegnando il Paese alla lunga dittatura dell'Estado Novo, notoriamente piu "accomodante" con la Santa Sede.




Non a caso due anni dopo comincio ad essere costruito nella Cova da iria il Santuário de Nossa Senhora do Rosário.... 




...Che oggi accoglie ogni anno più di 5 milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. L'anno prossimo, in occasione del centenario delle apparizioni, é stata confermata a Fátima la presenza di Papa Francisco; nella cittadina, e fino a decine di chilometri di distanza in tutta la zona centrale del Paese, i posti letto sono ESAURITI gia dal 2015. Chicecechinoncenonce.

A questo punto anch'io voglio concludere questo post, e questa lunga Breve Storia Illustrata in odore di santitá, con una "rivelazione", un particolare di pooooco coooonto, che ho volutamente omesso nei post precedenti per mere esigenze "narrative(il Francisco "birbantello" che battibecca con la Madonna mi piaceva troppo): secondo le stesse memorie di Lúcia, lei era l'unica che poteva vedere e parlare con la Signora; pare che sua cugina Jacinta potesse appena sentirla, ma non potesse vederla o parlarle, mentre Francisco addirittura non poteva né vederla né sentirla.




LA PLASTICA FACC.... IL LIFTING DI LISBONA

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Due anni. QUASI due anni. Questo il tempo passato dal mio ultimo post qui sul BdM. Nemmeno so come cominciare. O RIcominciare, che in quest'epoca di continui reboot ormai si ricomincia da 0 ogni due giorni, vaffanculo la Continuity, ecchè, mica siamo una serie TV. Al limite, basta un riassunto. Tanto più che probabilmente, occupati come siete - e com'è giusto - A VIVERE LA VOSTRA VITA, la maggior parte di voi che leggete nemmeno ci ha fatto caso, che sono passati due anni dall'ultima punt... Er, dall'ultimo post.
Bravi. E' bello ritrovarsi tra vecchi amici, anche se ci sente unavoltaognimortedipapa, è bello vedere che non è cambiato niente, tra noi. 








Oddio, niente.

Perchè Lisboa è sicuramente diventata qualcos'altro, rispetto a due anni fa: la capitale portoghese ha ormai più turisti per residente (esattamente 9 ogni 1) che le inflazionatissime Londra e Barcellona, ed ha chiuso il 2017 con il miglior risultato di sempre, superando le ormai regolamentari 4,5 milioni di visite/anno, con effetti dopanti per l'economia quanto stressanti, se non devastanti (come vedremo), per la popolazione locale.
Un trend che si riflette a livello nazionale, con un Portogallo che fino a ottobre dell'anno scorso registrava 18,2 milioni di ospiti e complessivi 3 MILIARDI DI EURO di profitti.

I soldi dunque piovono dal cielo come rane in Messico, e Lisboa prosegue imperterrita nella sua opera di "restyling" con intere aree del centro (e non solo) che hanno letteralmente CAMBIATO FACCIA.
Parliamo insomma di una città che fino a una decina d'anni fa era così:



e adesso è così:



La "nuova Berlino", come viene ormai chiamata da molti, non ha più bisogno di siti di informazione/divulgazione sulla storia, la cultura e la cucina tradizionale, o di BLOG tra il serio e il faceto (più faceto comunque) come questo, che ne raccontino il semplice quotidiano: vive di passaparola; di pensioni versate al lordo; di feste paracule per vendere due coppini di pasta fresca, come alla Sagra del Tortellino di Borgo San Giuseppesco Di Sotto; di pizzerie e gelaterie lemiglioridellacittà come se piovessero. Piadinerie, focaccerie, yogurterie, Tre Marie. Non c'è più bisogno di raccontare, spiegare, mostrare niente a nessuno: secondo una relazione pubblicata appena due giorni fa dal SEF (Serviço de Estrangeiros e Fronteirassono sempre di più gli stranieri che - convinti dalle agevolazioni fiscali, dalla sicurezza e dall'ottimo rapporto costo/qualità della vita - decidono di trasferirsi in Portogallo, e indovinate chi sono i primi della lista?


GLI ITALIANI.

La comunità italiana in Portogallo ha infatti registrato UN AUMENTO DEL 50% rispetto all'anno scorso, e parliamo appena di quelli iscrittisi all'AIRE, ovvero di quella fetta "censibile" di nostri connazionali che negli ultimi anni si sono stabiliti qui UFFICIALMENTE, ma basta farsi un giro random per la Capitale e chiederecheoresono per rendersi conto che in realtà la percentuale è ben più alta e non quantificabile.





Insomma, più che la nuova Berlino, io la chiamerei la nuova Ciampino. 

A' regà. Siamo troppi. Siamo ovunque. Siamo più dei kebabbari. Manca poco e la gente a furia di vedere ruspe....



.....E italiani.....




...Italiani e ruspe.....

Due conti se li dovrà pure fare.



Scherzi a parte (almeno per un paragrafo), la verità è che questo BOOM turistico, migratorio e MODAIOLO (per niente imputabile ai soli italiani, anzi), lo stesso che sta dando nuova linfa al commercio e all'economia della città, sta generando gravissimi problemi urbani e sociali, tra opere monumentali che stanno cambiando i connotati a interi quartieri strade piazze palazzi, e i conseguenti millemila appartamenti in ristrutturazione destinati a turisti, pensionati, liberi professionisti e altri benestanti francesi, inglesi, statunitensi e di Piedigrotta....


(e diciamolo, non ha aiutato il fatto che negli ultimi due
anni gente come MadonnaMonica Bellucci

Scarlett Johansson siano tra questi)

....Mentre intere fasce vulnerabili della popolazione locale si vedono costrette ad abbandonare il luogo dove sono nate e cresciute; se è vero che si riabilitano e mettono in sicurezza intere zone, è anche vero che si moltiplicano GLI SFRATTI (parliamo di 2000 famiglie negli ultimi 4 anni) e le riconversioni di edifici e negozi storici all'interno di esse.
"Grazie" al turismo, e alle numerose Multinazionali che negli ultimi anni hanno spostato qui i loro uffici attraendo centinaia di lavoratori stranieri, molti portoghesi "proprietari" si sono lanciati nel business dell'affitto di stanze e appartamenti, con prezzi impossibili per un loro connazionale che porta a casa uno stipendio portoghese, ma ancora accessibili per i turisti, pensionati stranieri e via discorrendo di cui sopra.



Per non parlare dei trasporti pubblici, in particolare del mitico Elètrico 28, una volta mezzo popolare per eccellenza, oggi teatro itinerante di giornalieri scambi di maleparole in tutte le lingue del mondo, che una mamma con due figli in braccio e i sacchi della spesa appesi nelle orecchie deve pure improvvisarsi traduttrice dell'ONU per riuscire a salire e poi sedersi, COM'E' SUO DIRITTO, nel posto segnalato da un adesivo e riservato alle mamme con due figli in braccio e i sacchi della spesa appesi nelle orecchie.

Cose che manco i PENDOLARI di Trenitalia.



Insomma, in virtù della bizarra equazione della Gentrification, s'abbellisce e dinamizza la città mentre si DECIMANO le classi medio-basse e peggiorano i servizi pubblici rivolti prima di tutto a questa fascia della popolazione.
E centinaia di italiani che a casa loro subivano lo stesso trattamento, stentando (è un dato di fatto) ad arrivare a fine mese, si svegliano ogni mattina a Lisboa nella loro stanza o appartamentino TAAAC....



...E scendono per andare al lavoro nelle Mutinazionali che gli offrono una parvenza di dignità, prendono i trasporti pubblici e ritrovano più o meno le stesse situazioni alle quali erano abituati in Italia. E già quasi PAGANO quanto pagavano in Italia, per questo BENESSERE e PROGRESSO.

I pensionati, dal canto loro, non li sentiremo lamentare mai, per loro questo è il paradiso (fiscale). Pesce fresco....


E LAVORI IN CORSO

...Tutti i giorni.

I turisti, infine, paiono tutti raccomandati - cviaggiano in Taxi e Tuk-Tuk, c'hanno l'AirBnB del fratello, il ristorante del cugino, male che vada consultano Zomato, o ne comprano direttamente uno.

Insomma, che ci sto a fare io qua? Ormai non c'è più bisogno del BdM, perchè per svincolare la pensione, strattonare sul bus o in Metro, soffiare l'appartamento in centro a chi ne ha più bisogno, aprire un ristopizzabarcaffè, fare i gradassi al supermercato, non c'è bisogno di saper parlare il portoghese, o integrarsi sinceramente nel Paese che - in fin dei conti - ti ha accolto.

Ripeto, è bello ritrovarsi dopo tanto tempo, e soprattutto non è educato sparire dall'oggi al domani senza manco dire Tchau. Insomma, è giusto far sapere a quei tre, quattro (cinque a cavallo delle elezioni) di voi che sto bene e sono il romantico stronzo di sempre. Le cose saranno anche cambiate ma io sono sempre lo stesso, tirando qualche capello bianco in più. Non aspettatevi un reboot, un lifting anche qui. D'ora in poi mi leggerete con minore frequenza, magari, in compenso credo che SVACCHEREMO un pò di più nel ridicolo.

Fortuna che là fuori non hanno più bisogno di me. Grazie a questa nuova, miracolosa plastica facciale in atto, tra poco questo Paese cambierà ancora. E da così:



.....Diventerà così:




TOP 20 | I NOMI PIU' ASSURDI DI PAESINI E CITTA' PORTOGHESI (con traduzione) | PT.1

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Perchè non siamo gli unici, noi, ad averci i paesini coi nomi da rridere, o con veeelatissimi riferimenti sessuali; da Belsedere in provincia di Siena a Valle delle Fiche vicino Livorno, da Casa del Diavolo nei pressi di Perugia a Villa Inferno frazione di Cervia, i Comuni italiani sono infatti costellati di località dai nomi imbarazzanti, improbabili e FANTASTICI. Ma il Portogallo non è da meno, con le sue 159 città, 582 paesi e soprattutto 3091 freguesias, paragonabilli alle nostre "circoscrizioni" e, fuori dai grandi e medi centri urbani, alle nostre "frazioni": isolati lembi di terra dove, con l'opportuno basso profilo, puoi anche adorare Satana e portare la macchina per tutta la vita senza aver mai preso la patente.
E allora andiamoceli a vedere, questi nomi bizzarri, osceni, contrari al comune senso del pudore e al Codice della Strada; per tutti i Mundiali non ancora avvezzi al portoghese, per ognuno di essi proporrò una traduzione il più possibile fedele anche se, como è obviol'originale ha effetti esilaranti ben maggiori.
Colpa vostra, che non studiate la língua de Camões.





1) CARNE ASSADA, letteralmente CARNE ARROSTITA, una frazione della Freguesia di Terrugem, provincia di Sintra; una delle località che si possono incrociare o attraversare percorrendo le temibili Strade Nazionali portoghesi, dove il termine "provincia" assume contorni americanamente spaventosi e i churrascos, le grigliate domenicali per i comuni mortali, sono evidentemente all'ordine del giorno. 




2) DEIXA-O-RESTO, ovvero LASCIA IL RESTO, appartenente alla Freguesia de Vila Nova de Santo André, provincia di Setubal. Nella foto, uno dei ristoranti tipici della zona, dove conviene andare provvisti di monete di tutti i tagli se non si vuole lasciare cospicue mance. 




3) PICHA, traducibile senza troppi fronzoli in CAZZOpaesino della provincia di Pedrógão Grande che conta appena 24 (VENTIQUATTRO) abitanti. Non ci sono scuole, nè negozi, se escludiamo un piccolo café dove i «pichenses» (umh, "cazzari"?), si ritrovano per bere e assistere alle partite di futebol.
Sembra che il nome della terra derivi dalla pratica di raccolta della resina del pino (che dutante molti anni è stata la principale attività económica della zona): infatti, il recipiente dove la resina cadeva, e che veniva fissato con un chiodo all'albero, prendeva il nome di picha. E' chiaro che gli abitanti del paesino, come tutti i portoghesi, ala parola picha associno immediatamente un'altra cosa (provate a metterla su Google Translate), ma ouh!, pare la vivino con disinvoltura.




4) SARILHOS GRANDES, ovvero GRANDI GUAI, provincia di Montijo: la Freguesia nella quale è meglio entrare con entrambe le mani strette nelle parti basse. Il nome deriva da un utensile di legno utilizzado nell'attività di estrazione del sale e denominato sarilho, che serviva per forzare la porta da dove entrava l'acqua; questa veniva poi immagazzinata in compartimenti di circa un metro e mezzo da dove, una volta evaporata, era ritirato il sale. Scomparsa questa pratica (e l'utensile), resta il significato corrente della parola, che è quello di una grande difficioltà, di un GUAIO per l'appunto: non certo un benvenuto ricco di ottimi auspici per chi si appresta a visitare per la prima volta la cittadina.





5) VENDAS DAS RAPARIGAS: letteralmente VENDITA DELLE RAGAZZE, venghino siòre e siòri! Altra piccola frazione situata vicino Alcobaça, Regione di Leiria. Il nome pare che derivi da un'antica locanda del paese dove, ai tempi della monarchia (tra il 1143 e il 1910) i viaggiatori che da Lisbona andavano a Porto (e viceversa) erano soliti sostare per mangiare e dormire.
Và, un BORDELLO.




6) E parlando di bordelli, ci sono anche CAMA PORCA (LETTO PORCELLO), località di Alhandra, provincia de Vila Franca de Xira, ma anche FILHA BOA, (FIGLIA, ossia FEMMINA BUONA, BONA), vivino Torres Vedras, a testimonaire la vastità di possibilità che i poveri viandanti che percorrevano in lungo e in largo il Paese avevano di fermarsi per ristorare il corpo e lo spirito.
Soprattutto il corpo.




7) Possibilità che non esistevano a PURGATORIO (non è necessaria traduzione), provincia di Albufeira, nella Regione dell'Algarve, dove in mancanza delle ragazze si andava giù pesante col vino; in questo paesino algarvio, infatti, pare esistesse una taverna dove gli uomini si riunivano per BERE; lì rimanevano per ore come se non ci fosse un domani, dimenticandosi delle mogli e dei figli che li aspettavano a casa, tanto che le donne del paesino ebbero a chiamarla "o nosso Purgatório!". Un pò come succede ancora oggi nelle migliori famiglie.




8) VALE DE AZARES, ovvero VALLE DELLA SFORTUNA o di sfortuneFreguesia della provincia di Celorico da Beira, 400 abitanti. Narra la leggenda che anticamente questa terra venisse chiamata con l'aulico nome di Vale de Flores, fino a quando un nobile che viveva lì perdette il figlio, caduto da cavallo e finito con la testa dritto su una roccia a cucuzzulo; la madre, devastata dal dolore, impazzì e la sorella per non esser da meno si suicidò. A quel punto il nobile, rimasto solo, ordinò di abbattere la casa in cui vivevano e maledisse il villaggio, cambiandogli il nome in Valle de AzaresE jà està.






9) CALVOS, provincia di Braga. Senza parole.



10) Chiudiamo in bellezza con COLHOES, alias COGLIONI, vicino Coimbra. Qui nessuna leggenda romantica e successivi studi toponomastici può venirci in aiuto, e dirci con inequivocabile certezza se il nome abbia connotazioni dispregiative (sei un coglione!) o superlative (hai i coglioni!); anche se io, così su due piedi, direi che a differenza di quelli di PICHA, gli abitanti non debbao sentirsi altrettanto contenti.....

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Nel prossimo post: altri 10 nomi assurdi di paesini e città portoghesi.
Siateci! :)

TOP 20 | I NOMI PIU' ASSURDI DI PAESINI E CITTA' PORTOGHESI (con traduzione) | PT.2

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Cari Mundiali, benritrovati :)
Già sapete, vero, di cosa parliamo: nomi di paesini e cittadine portoghesi che nessuno vorrebbe veder scritto nel proprio Cartão de Cidadão. Perchè esattamente come succede da noi in Itaia, anche qui abbonadano località dai nomi improbabili, bizzarri, contrari al comune senso del pudore e al Codice della Strada. Nella prima parte del post abbiamo passato in rassegna i primi 10: da Carne Assada (carna arrostita) a Colhões (coglioni), passando per Sarilhos Grandes (Grandi Guai) e Vale de Azares (Valle di sfortune); ma la nostra TOP 20 continua: ecco altri 10 nomi assurdi, direttamente dalla bucolica - e a tratti inquietante - provincia portoghese.



11) BAIRRO DA DESGRAÇA, per gli amici appena DESGRAÇA ovvero DISGRAZIA, quartiere, o sarebbe meglio dire BARACCOPOLI di circa 200 abitanti appartenente alla cittadina di Coruche, nel Ribatejo; il nome obiettivamente infelice risulta in questo caso tristemente adeguato in quanto la zona, abitata prevalentemente da ciganos....


in italiano I ZINGARI!
.... è da sempre flagellata da diversi problemi di carattere sociale: abusivismo e spaccio di droga si sposano, come spesso accade in questi casi, alla diffedenza e al razzismo dei così detti "cittadini rispettabili" che pagano le tasse e blablabla.
Pare che il nome al quartiere venne dato anticamente da uno di questi signori che, mentre andava a comprare la sua dose di coca quotidiana, scivolò in una strada fangosa e rialzandosi esclamò: "Questo posto sarà sempre una disgrazia!". 




12) Dopo Disgraça non può che venire ANGÚSTIAS, letteralmente ANGUSTIE, paesino della provincia di Paredes de Coura. Nonostante il nome non ispiri certo serenità...



...Parliamo in questo caso della tipica, tranquilla campagna portoghese, dove nonsuccedemaimainiente e, se succede, non c'è nessuno a testimoniarlo. Esattamente come a...



13) CABRÃO, località in provincia di Ponte de Lima nel nord del Portogallo. Cos'ha di strano o divertente questo nome? Per cabrão, letteralmente CAPRONE, si intende ovviamente il maschio della capra, anche se nella sua versione "colloquiale" e generalmente più usata assume il significato di marido que consente que a mulher seja adúltera, o se lo preferite detto in italiano, di CORNUTO.
Nella foto, la strada principale del paese. All'ora di punta.




14) BEXIGA, letteralmente VESCICA, vicino Tomar, la cittadina che ha debellato l'incontinenza.




15) MULHER MORTA, ovvero DONNA MORTA, vicino Ourém, al Centro. Sentite che racconto dell'orrore: pare che la tradizione religiosa imponga che, nella Quinta-Feira da Ascensão, non si debba - non chiedetemi perchè - lavare i panni. Ebbene, narra la leggenda che anticamente in questa terra vivesse una signora NON CATTOLICA. Questa ovviamente, fregandosene una well loved minghia della tradizione, si recò al fiume a lavare i panni proprio in questo giorno. Un'altra, vedendola, subito la richiamò: << ò commare, che fai lavi oggi in questa giornata santa? >>. E quella: << Embè? La roba è sporca e sono venuta a lavarla >>; pare che dopo questo episodio 'sta signora inspiegabilmente SCOMPARVE NEL NULLA e da allora il posto passò a chiamarsi MULHER MORTA. Inspiegabilmente.




16) COITO vicino Tabùa, provincia di CoimbraVILA NOVA DO COITO, in provincia di Santarèm, per forza di cose vanno appaiate. Non è necessaria traduzione: anche in italiano, sinonimi di coito sono: atto sessualeamplessocopulazioneaccoppiamento. 
Purtroppo non sono riuscito a trovare notizie sull'origine dei due nomi. Però a Coito (Tabùa) è possibile ammirare il, uh, MONUMENTALE PALO DI GRANITO che vedete nella foto. Non so se c'è una correlazione.




17) Il che ci porta direttamente a PAU GORDO, che letteralmente significa BASTONE GROSSO ma che Google, molto candidamente, traduce così: 



Non senza ragione, visto che il termine pauè uno dei sinonimi utilizzati nella lingua portoghese (e non solo, direi) per indicare, colloquialmente, l'organo sessuale maschile.
Trattasi di un località vicino Cascais, a mezzoretta dalla capitale. Pare che il toponimo del paese provenga da un... PINO CORPULENTO che sorgeva nel posto.





18) CAMA DA VACA, letteralmente LETTO DELLA MUCCA, località marinara in provincia di Faro, nell'assolato Algarve. Con spiagge così, possono chiamarla un pò come gli pare.





18) Restiamo nel profondo Sud; vicino la città di Alcoutim, provincia di Faro, troviamo DESERTO dove, esattamente come a Cabrão, la strada principale del paese all'ora di punta può pericolosamente provocare miraggi.




19) Dello stesso tenore sembrebbe IMAGINARIO (IMMAGINARIO) località in provincia di Caldas da Rainha. Per imaginário dobbiamo intendere una sorta di indovino; nella tradizione portoghese infatti erano chiamati imaginários quegli uomini - generalmente vecchi agricoltori - che sotto compenso fornivano oroscopi, previsioni del raccolto, numeri del lotto, proiezioni elettorali.





20) In chiusura, l'APOTEOSI. COINA, celeberrima freguesia appartenente alla provincia di Barreiro, che si pronuncia esattamente come CONA che letteralmente significa vulva, vagina.
Vi saluto con la testimonianza lasciataci dal grande cantante coinense Artur Gonçalves.....




...Che attraverso un eccezionale esempio di poesia post-moderna, invita tutti gli uomini del mondo a visitare la sua terra: VAMOS A COINA.



Testo:


Ai vamos à Coina rapaziada,
vamos a todas não escapa nada
ai não escapa nada, vamos prá moina,
rapaziada vamos à Coina
Fica juntinho ao Barreiro a terra dos homens de Coina,
Seja do Minho ao Algarve todos lá passam pela Coina,
Rapazes venham à Coina porque hoje é dia de festa,
Foi na Coina que eu nasci, não há Coina como esta.
Ai vamos à Coina rapaziada,
vamos a todas não escapa nada
ai não escapa nada, vamos prá moina,
rapaziada vamos à Coina
Tem a mata a rodeá-la com sombra amiga para nós
é a mais linda da Coinas ó Coina dos meus avós
Foi da Coina que eu vim, terra de alegria e som
Se ainda não foste à Coina vai à Coina que é bem bom


LISBONA: ANNO ZERO

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Questa è una città dove, fino a qualche mese fa, se non c'avevi una casa da affittare ai turisti cioè no guarda non sei nessuno. Mi è capitato di bere accanto a individui (non mi viene un termine più politicamente corretto), anche italiani, che siccome c'avevano il bìsiness delle case da affittare quasi  mi sputavano nel bicchiere, che non ero degno di condividere il bancone del pub con codesti imprenditori del mattone, con l'agenda piena e sempre circondati di gnocca straniera, alla quale oltre a spillare il prezzo dell'appartamento dovevano pure propinare la loro personalissima visione della movida. Comprensibile il fatto che se appariva un pezzente come me la sequela di presentazioni si interrompeva: non sono, ahimé, una figura abbastanza glamour. Con quella umile birretta in mano, poi, al posto dei loro cocktail varippinti. Naaaa.

Parliamo d'altronde di una città di, quanti?, tre milioni d'anime, che ogni anno IN BASSA STAGIONE riceveva almeno il doppio di turisti, una roba talmente esagerata che se avessero potuto alloggiarli nei tombini lo avrebbero fatto. Per intenderci, i turisti a Lisboa erano come gli asintomatici: ti passavano accanto e manco te ne accorgevi, tanto facevano parte dell'arredo urbano. E se c'evevi una stanza, un seminterrato, un loculo da adibire a airbienbì lo facevi, e fanculo le migliaia di famiglie che avrebbero anche bisogno di una CASA. Intere strade del centro storico (no, non è un'esagerazione) hanno finito per essere occupate da alloggi per turisti; c'era, c'è sempre, chi si lamentava - i soliti sinistroidi dei centri sociali - ma alla fine, ouh!, è la legge del Mercato: più richiesta, meno offerta, prezzi più alti e approfittatori come se piovessero. Decine e decine di individui (suvvia, passatemi il termine) che su questa situazione hanno costruito il loro guardaroba, la loro ridicola rispettabilità borghese e il loro impero di quartiere. Ebbene dopo migliaia di fatture non passate, e altrettanti cocktail dai nomi esotici, dopo questa passerella di giacche e minigonne e occhiate dall'alto in basso a poveracci come me (che ancora nel Terzo Millenno si ostinano a vivere di uno stipendio!), ecco arrivare il castigo divino, il covìddi, che ha svuotato la città di visitatori e fatto piombare nella disperazione questi geni del marketing.

L'altro ieri me ne è passato uno praticamente accanto, e nemmeno mi ha salutato. Ha fatto finta di non vedermi, e oltre alla mascherina ha alzato i paraocchi. Io che andavo dall'altro lato del marciapiede per i fatti miei, ho ingenuamente pensato che dietro di lui, a uno o due metri di distanza in virtù del virus assassino, proseguisse almeno mezzo turista e invece no, era solo e visibilmente incazzato, o forse semplicemente imbarazzato dalla mia presenza in una strada normalmente piena di clienti e ora vuota, depressa, quasi trasfigurata. Siccome non poteva umiliarmi davanti a nessuno con una delle sue risatine da stronzo di successo, è semplicemente scivolato via, emettendo un messaggio telepatico chiaramente distinguibile agli ultrasuoni che diceva: non chiamarmi non chiarmarmi non chiamarmi.

Io, forte del mio stipendio, non l'ho fatto. Non ho mai avuto piacere di umiliare nessuno. 

Questa Lisboa improvvisamente deserta e di nuovo "povera" non mi dispiace del tutto. E' tornata misantropa, come quando l'ho conosciuta. Certo, PIU' misantropa di prima - il che non è certo un bene. Ma di questa "involuzione" mi ostino - devo farlo - a vedere il lato positivo. Il titrovato silenzio pomeridiano dei quartieri popolari, che ti lascia assaporare senza distrazioni la fragranza del Tejo; le piccole caffetterie che ti accolgono con un sorriso e le solite quattro chiacchere di circostanza; le turiste sbarazzine e completamente ubriache che hanno riceduto il posto alle portoghesine altezzose e  discrete, sempre indaffarate e semplicemente belle; le campane delle chiese, lo sferragliare dei tram, il tessuto sociale, quello essenziale ma non troppo, fatto da veri moradores e non da gentedipassaggio.

Certo, non posso non sodalizzare con tutte quelle attività commerciali che a causa della pandemia si sono viste costrette a ridimensionare il proprio organico o addirittura a chiudere. E' una vera ecatombe, un disatro ancora peggiore di quello vissuto ai tempi della Troika, in cui la città più che misantropa era proprio mortadifiga. Eppure è riuscita a risorgere, come una Fenice, più bella e luminosa di prima, e a diventare una delle mete più ambite d'Europa e del mondo. Sono sicuro che tornerà a farlo. Così come i business-man di cui prima torneranno a macinare cocktail, niente paura. Sempre che vogliano fidarsi di quello che dice un cretino come me.

Nel frattempo, un bel bagno di umiltà non fa male a nessuno. 

Fatevi una bella nuotata.

Ho fiducia nei portoghesi, nella loro capacità di resistere e rialzarsi e reinventarsi. Non ho mai smesso di averla. E chi vive qui da un bel po' di tempo come me, sa benissimo di cosa parlo: dai una pietra a un portoghese, e questo ne ricaverà una zuppa per dieci persone, pandeia o no. I padroni di casa, gli affittacamere, i comenda del mattone e tutti gli speculatori e approfittatori delle mode di questo mondo, al contrario, non saprebbero trasformare una zuppa per dieci persone nemmeno in un saluto da lontano.

A questi Signori, non posso che dire: ANDATE A LAVORARE. C'è un Paese da rimettere in piedi.



























LONELY MUNDO 4 | Lettera C

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...E dopo circa 10 giorni di pausa, il minimo consigliato dall'Associazione Medici Dentisti per ripulirsi del tutto dal sapore di BACALHAU Á MINHOTA, eccoci finalmente al quarto appuntamento con Lonely Mundo, la guida turistica che vi conduce - con un cavatappi in una mano e uno spazzolino usaegetta nell'altra - per le strade della cittápiúbelladelmondo®: LISBONA :) 
Nel post precedente, il secondo dedicato alla lettera B, abbiamo fatto una passeggiata pomeridiana per le viuzze del celebre Bairro Alto: qui abbiamo conosciuto Max e Elisa, i gestori bolognesi dell'accogliente TascaMastai, dove abbiamo bevuto il migliore Spritz della cittá; piú tardi, abbiamo proseguito in direzione dell'altrettanto pittoresco bairro della Bica, dove abbiamo fatto un giro nello storicElevador; e infine a cena, abbiamo perlapputtamente gustato un ottimo bacalhau á minhota da Tí Natercia, minuscola tasca a conduzione familiare individuale, una referência per tutti gli amanti della cucina tipica portoghese.
Oggi passiamo alla lettera C: preparatevi a un incontro ravvicinato con il... CIELO di Lisbona! :)

CASTELO DE SÂO JORGE


Lo abbiamo giá ammirato dal Miradouro di São Pedro, da Praça do Comércio e mentre passeggiavamo in Baixa: situato nella collina piú alta della cittá, il Castello di São Jorge (Rua de Santa Cruz do Castelo, raggiungibile con l'Elétrico 28) é sicuramente uno dei luoghi piú emblematici di Lisbona, uno dei suoi simboli piú venduti all'estero e in quanto tale visitato annualmente da centinaia di migliaia di turisti, per il suo ENORME valore storico (se la fortificazione "cristiana" risale alla stessa fondazione del Portogallo, nel XII secolo, le mura sulle quali sorge erano giá state occupate e usate come cittadella militare e centro del potere politico-amministrativo da arabi, visigoti, romani, cartaginesi, greci, fenici, elfi, asgardiani)...


....ma ANCHE E SOPRATTUTTO per il fatto di disporre del piú bel miradouro della capitale, grazie alla sua posizione elevata e centrale....


....Che rende possibile una vista (quasi) a 360º sul Fiume Tejo e tutte le restanti colline di Lisbona. Il costo del biglietto d'entrata é di 7 eurocucuzze; compreso nel prezzo, oltre alla visita al castello (e annessi museo e complesso archeologico) c'é per l'appunto QUESTO:


Ovviamente andate di mattina, e portatevi dietro uno zainetto con dei panini e delle bibite; dopo la visita al Castello, potete passare in modalitá ragazzidelmuretto e rimanere tranquillamente a pranzare lí: 


é gratis :)
Ora, guardate dritto davanti a voi, lo vedete quel pirulino lá in fondo?

QUESTO

Ecco, é la stauta del

CRISTO REI


....La risposta portoghese al celebre Cristo Redentor di Rio de Janeiro. Il titanico monumento, alto piú del DOPPIO (28 metri piú 75 di basamento contro i 38 - basamento compreso - del suo omologo brasiliano), domina la collina sovrastante la cittá di Almada, affacciata sull'altra sponda del Tejo...



...Ormai una sorta di "estensione" verso sud della capitale, grazie al Ponte 25 de Abril (del quale abbiamo aaaaabbondantemente parlato QUI). È lí che ci dirigeremo subito dopo aver finito il nostro panino. Perché a 10 minuti di macchina da Almada c'é la bella spiaggia di Costa da Caparica. E almeno un tuffo nell'Oceano dovete farlo. Che tanto avanti che arrivate avete bello ché digerito.


CAPARICA, Costa da


Ora, per sua fortuna/disgrazia Costa de Caparica dispone della più estesa spiaggia di tutto il Portogallo: ben 13 km di lunghezza;


fatto che ha trasformato quello che all'inizio dell'800 era appena "un insieme di pantani, piccoli orti e una manciata di capanne" (cit. Wikipedia) abitate da pescatori in una vivace cittadina di 14mila abitanti e trentoridici mila alberghi discoteche e ristoranti sorta di tempio-scempio del turismo balneare: é questo infatti il posto dove tipotutti proveranno a mandarvi quando arriverete a Lisboa e chiederete di una spiaggia.

E SI VEDE

Ed io non voglio essere da meno, anche perché le strutture e i servizi comunque ci sono E FUNZIONANO e se volete assaporare, come dire, un pó di atmosfera "brasileira", questo é il posto che fa per voi! Va detto inoltre che non tutti i giorni trovate IL PIENONE, eh. 
Per arrivarci con i trasporti pubblici potete utilizzare i traghetti che uniscono Lisbona a Cacilhas e da qui (di fronte al punto di attracco) prendere l'autobus che porta direttamente in spiaggia; esistono anche due linee di autobus (il 153 e il 161 della TST) che, con buona frequenza giornaliera, portano da Lisbona direttamente a Costa de Caparica (prezzo del biglietto circa 4 euro). 
Se invece preferite la calma, e alla parola spiaggia abbinate naturalmente pace e relax, vi conviene spostarvi di un altro pó fino alla tranquilla spiaggia di Fonte da Telha;


per arrivarci potete prendere il....




...Ovvero il Minicombio da Caparica, un trenino turistico che dal 1960 fa la spola (4,50 euro a/r) tra la spiaggia di Costa da Caparica e quella di Fonte da Telha...



....Correndo su rotaie POGGIATE sulla sabbia. Un rettilineo di 9 km con vista sull'Atlantico al termine del quale troverete questo ambientino ad aspettarvi:





...Si, perché la spiaggia é abbastanza afastada da essere frequentata da un famigerato gruppo di sovversivi che promuovono "un contatto diretto con la natura privo di artificiosità e convenzioni sociali", un manipolo di figli del demonio noti come: nudisti. Ora, niente paura, che lo spazio a disposizione é MOLTO e hanno appena una zona della praia riservata a loro: l'innocenza dei vostri figli é al sicuro. E poi che cavolo... Oggiggiorno, due chiappe al vento non fanno impressione a nessuno. Não é?

CARACÒIS


Come non ne fanno due LUMACHE BOLLITE. Almeno, A ME da buon palermitano non ne fanno. Per lungo tempo ho creduto che fossimo gli unici a nutrirci allegramente di babbaluci ma una volta arrivato in Portogallo ho scoperto con mio enorme piacere che vengono preparati piú o meno allo stesso modo e divorati in quantitá industriali anche qui. Non perdeteveli! I caracóis, come vengono chiamati, sono un classico petisco (spuntino, aperitivo) estivo, perfetto per il final do dia in spiaggia, da accompagnare tipicamente con un bel bicchiere di cerveja gelata e magari delle fettine di pane imburrato;



una volta tornati a Caparica (attenzione all'orario dell'ultimo trenino), cercate un posticino qualunque di fronte al mare, ordinatene una porzione intera (circa 6-7 euro, per due persone va piú che bene) e godetevi un romanticissimo tramonto sull'Atlantico.
Voi e le vostre chioccioline.

Son buonissime.

Giuro.
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